
Accanto all’Arco d’Augusto, il complesso di San Michele conserva un chiostrino rinascimentale sobrio e raro: otto colonne tuscaniche in pietra d’Istria con capitelli ionici (ambito di Giovanni Bosso per la struttura portante), laterizio a vista e una loggia superiore che ripete in alto la funzione dello spazio aperto, con colonne in arenaria (oggi rifatte) alternate a fusto rotondo e ottagonale. Il percorso voltato a vela poggia su peducci; il pavimento in cotto con inserti marmorei risale al ripristino del 1925 dell’architetto Alberto Calza Bini. L’insieme, tra modelli toscani e suggestioni venete, è un unicum cittadino.