Sant’Ippolito terra di antichi mestieri
A metà strada tra Fano e Urbino, il territorio di Sant’Ippolito si trova a ridosso dell’ampia e fertile valle del fiume Metauro, solcato da numerosi corsi d’acqua e presenta un ameno paesaggio verdeggiante di campi coltivati, filari di viti e alberature sparse, tipico delle zone di bassa collina.
Fondato dai fossombronesi tra il VI e il VII secolo, è noto per l’attività dei suoi scalpellini e marmisti. La testimonianza dell’antica arte ha lasciato traccia fin nelle più umili abitazioni dove non è raro trovare madonnine ed altre effigi sacre incastonate nelle pareti, così da regalare al visitatore un vero e proprio museo a cielo aperto.
Opere degli scalpellini locali sono conservate anche nelle chiese di Sant’Ippolito, come la chiesa di San Giuseppe risalente al XIV secolo dove si trova anche una tela di scuola baroccesca, la chiesa di Sant’Antonio e laparrocchiale di Sant’Ippolito. La città si offre come un percorso punteggiato da piccoli borghi di origine medievale racchiusi da belle mura in pietra arenaria.
Partendo dalla pianura, non lontano dall’antica Forum Sempronii, si sale cambiando continuamente orizzonte sulla valle del Metauro, facendo prima tappa nel castello di Sant’Ippolito, poi a Reforzate coi suoi vicoli e giardini segreti, dove ogni anno a metà luglio si tiene la Rievocazione storica della Trebbiatura, per giungere infine a Sorbolongo sede della tradizionale Sagra della Lumaca e che dall’alto della sua posizione panoramica abbraccia con lo sguardo San Marino al Conero, il monte Catria e il mare Adriatico. Le vie del capoluogo e degli altri castelli sono caratterizzate dalla presenza di antichi palazzi eretti dalle più ricche famiglie di artigiani della pietra e decorate con pregiati portali e mascheroni in arenaria.